Ma quando mai? Libro, Non è proprio una fanfiction ma non sapevo dove inserirla..... :D

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™Moony Monny™
icon1  view post Posted on 7/1/2008, 21:14




Premetto che se ho sbagliato sezione o non era il caso di postarla mi scuso con tutti.
Allora questo è un lavoro ancora incompleto ( per ora ho quasi finito il capitolo due, ma posto solo il primo per ora, attendo di finire il lavoro ) che spero venga apprezzato.

Avete mai letto il fumetto " Ma quando mai?! " ? ^^
Spero di si, ma forse è meglio se non l'abbiate letto! Perchè sto facendo la fatica di convertire i fumetti in libricini :)

Quindi, come già detto, pubblico il primo capitolo.

Questo manga è di Izumi Kaneyoshi. Nel libro i dialoghi sono stati mantenuti. Io ho messo alcune cose di mio, ossia tutte le parti indirette. I nomi dei capitoli li ho stabiliti io.

Non sono scrittrice quindi non sono un granchè ^^


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Ma quando mai?!
Book Version


Capitolo uno: Fratelli?
Stavo camminando per le strade di Tokyo. Ero tranquilla, la mia solita routine per andare a scuola.
Ed ecco che incontrai due ragazzi.
“ Com’è carina! “ disse uno di loro
“ Parlano con me? “ pensai mentre mi fermai.
“ Ehi, bella come ti chiami? E’ la divisa del Liceo Seijo, vero? “
“ Wow, sedici anni senza mai avere un ragazzo, e ora finalmente qualcuno ci prova con me! ( certo questi due non sono proprio il massimo… ) “ pensai di nuovo
“Dacci almeno la tua email!” disse il ragazzo biondo.
« Ecco… » dissi mentre rimuginavo sull’accaduto. Poi tra me e me « Se rispondo con troppo entusiasmo penseranno che sono disperata! Una ragazza popolare reagisce a queste situazioni senza fare una piega! Calma e sangue freddo! »
Ecco cosa decisi di dire: « Non saprei… Certo se si tratta solo dell’email… »
Appena mi voltai i ragazzi furono avvolti da quattro braccia robuste. Alzai lo sguardo e vidi i miei due fratelli, belli come il sole: Retsu, il mio fratellone biondo e Tetsu, il mio fratellone moro. Entrambi avevano un’espressione soddisfatta. Il loro piano di protezione aveva funzionato e misero KO in un colpo i due ragazzi. « E’ tutto ok, Shizuka. Ti stavano importunando? » chiese Retsu.
« Ti abbiamo detto tante volte di non andare a scuola da sola, eh? » proseguì Tetsu.
Appena i due ragazzi che avevo incontrato si rialzarono esclamarono « I Mamiya Brothers! I fascinosi gemelli famosi in tutto il quartiere per il loro successo con le donne… studentesse del liceo, casalinghe, bambine delle elementari, cameriere di bar… tutte sono innamorate di loro! I leggendari Mamiya Brothers, dal patrimonio genetico perfetto! ».
« Ho sentito dire che hanno anche una sorella bellissima » aggiunse uno di loro.
Mi sentii imbarazzata. Quei due ragazzi mi squadravano dalla testa ai piedi. E quello che dissero non mi sconvolse più di tanto: « Ehi, non sarà mica quella? Non è un gran che. » indicando me « In confronto ai fratelli sembra un prodotto da hard discount… »
Sempre la stessa storia. Oramai sono abituata a quel che dice la gente di me. Quando mi confrontano ai miei fratelli, io non sono niente.
Mi chiamo Shizuka Mamiya. Ho 16 anni e questa che sto raccontando è la mia storia.
« Ehi voi! » esclamo Retsu « Come vi siete permessi di provarci con Shizuka? Sapete cosa vi aspetta ora? » Poi prese per la maglietta uno dei ragazzi e disse « Vuoi finire su una bella fotografia bordata di nero? » Io dalla fretta esclamai « Retsu! » tentando di fermarlo, poi: « Tetsu, fermalo! Lo ammazzerà! » .
« Tranquilla, Shizuka. » Il viso di Tetsu si illuminò con un sorriso malevolo « Anche se muoiono un paio di insetti come questi non cascherà il mondo! » Io feci una smorfia.
I due ragazzi, vittime di Retsu, esclamarono balbettando: « Q-questi sono matti! Andiamocene! » E fecero come avevano detto.

Me lo chiedo sempre: avrò mai un fidanzato? L’altra volta sembrava un’occasione perfetta per conoscere dei ragazzi…
Entrai nella mia scuola con Retsu e Tetsu. Una folla di ragazze salutava i miei fratelli. Loro hanno sono l’imbarazzo della scelta!
« Ci vediamo dopo le lezioni. » disse Tetsu. « Ti voglio bene, Shizuka » disse dolcemente Retsu.
« Appena li vedono tutte le donne vanno in visibilio » pensai. L’unica che mi rivolse un saluto in quel momento fu una ragazza.
In classe Aya, la mia migliore amica, disse come tutti quelli che incontro: « Certi che voi tre fratelli non vi assomigliate per niente! »
« Vuoi dire che io non sono carina come loro? » dissi col fare depressa.
« No ma cosa dici Shizuka! » mi consolò con un ghigno sulla faccia un’altra mia amica.
« Non ha senso paragonarsi a quei due, Shizuka. Le ragazze ronzano loro intorno come falene su una candela… » mi disse Aya. Io mi commossi pensando di avere due amiche straordinarie. Poi cambiai idea quando le vidi sorridere maliziosamente.
« Perciò parla ai tuoi fratelli delle tue fantastiche amiche! Digli quanto siamo carine! » disse Aya.
« Vorrei tanto venire a casa tua, Shizuka! Ovviamente quando ci sono i tuoi fratelli! » disse l’altra.
Pensai: le falene… sono dappertutto!
« Ma se tutte e due avete il ragazzo! » replicai un po’ adirata.
« Cosa c’entra? » risposero loro. « Non essere così severa! Proprio tu che non hai mai avuto un fidanzato… »
Durante l’adolescenza chi ha il ragazzo è in gamba, chi non ce l’ha è un perdente.
Un po’ spaventata cercai consolazione da qualche ragazza là intorno. Ne trovai una, credendo fosse una finta Innocentina. Le dissi: « Meglio stare da sole che diventare delle poco di buono, vero, Ohara? »
« Veramente io ho il ragazzo… » rispose lei vantandosi e facendo una risatina odiosa.
Finita la lezione urlai per il corridoio: « Meglio restare da sola che finire con qualche tipo strano! Non sono una perdente! » Ed ecco cosa si raccontano le ragazze che non trovano mai un fidanzato…
Raggiunsi l’aula di sociologia. Aprii la porta. Vi era gente all’interno della stanza. Mi scusai mentre aprivo con calma la porta. Si sentivano voci.
« Dai… smettila! Ihih! » era una voce femminile.
« Lo stanno facendo qui dentro? » dissi nervosa tra me e me. Intanto non avevo ancora aperto la porta. « Incredibile! Va bene godersi la giovinezza, ma questo non è un hotel a ore! E’ una scuola! » pensai.
E le voci si facevano sempre più forti. « Caro… tesoro…. » la solita voce femminile. Poi la riconobbi finalmente. Aprii piano piano la porta. Ed ecco la scena che si prospettava davanti a me. La porta non era del tutto spalancata, riuscivo ad intravedere solo le figure di due persone che amoreggiavano. Poi quando fu del tutto aperta riconobbi le loro identità. Erano Ohara e mio fratello Retsu. Non mi avevano ancora visto. Io rimasi a bocca aperta!
« Ma quale Innocentina! Senti come strilla! » pensai sempre più spaventata e con la mano sulla bocca. In effetti Ohara urlava parecchio, emetteva suoni striduli. Mio fratello invece era calmo. Ma udì la porta che si chiuse da sola, sbattendo. « Chi è? » disse Retsu senza voltarsi « Se vuoi guardare, paga il biglietto. » Poi si girò. E mi vide. Rimase stupito e arrossì dalla vergogna.

Quando tornai a casa, la sera a cena ero molto indignata. Mangiavo con fretta, ingozzandomi ed ero nervosissima. Retsu emetteva risatine nervose. « Ahem… Mi hai proprio spaventato… Eheh! » disse lui. « E’ un po’ imbarazzante, farmi scoprire proprio dalla mia sorellina… Ahah! » Tetsu invece beveva la sua zuppa tranquillo, come se fosse successo niente.
« Dì qualcosa, mamma! » dissi io alzando il tono della voce. Mia madre si voltò come se non fosse accaduto nulla.
Mia madre è veramente bellissima. Ryoko Mamiya, 37 anni, la più bella del liceo. La gente la paragona spesso a molte attrici famose. Ed io non mi stupisco affatto.
« Vuoi forse negarlo? » disse mia madre guardandomi storto. Io mi stupii delle parole di mia madre. Poi continuò: « Tirchio! Un uomo che non compra neanche i profilattici! E’ una vergogna! »
« M-mamma! Non mi riferivo a questioni pratiche del genere! » rispose Retsu vergognandosi.
Io dissi per catturare di nuovo l’attenzione su di me, alzandomi da tavola: « Il motivo per cui sono arrabbiata… »
« E’ che ti sei resa conto che tuo fratello Retsu è un uomo? » continuò mia madre interrompendo il mio discorso. « E’ normale che i tuoi fratelli abbiano delle ragazze! Non devi essere gelosa »
Io rimasi di stucco, senza parole.
« E ricordatevi che anche vostra madre è una donna! Potrebbe volare via con un bel principe azzurro da un momento all’altro! » proseguì mamma.
« Fai come vuoi, purché non sia più giovane di noi! E’ pure illegale! » disse Retsu.
Io, tenendo in mano la foto del mio defunto padre, mi voltai verso di loro e dissi: « Papà, mio papà che stai in cielo, hai sentito? » poi adirata aggiunsi: « Basta! » E andai in camera mia sbattendo la porta.
« Che tenera, Shizuka! » disse Retsu ridacchiando.
« Chissà come sarà venuta su così severa? » aggiunse mia madre.
« Forse per reazione ai suoi familiari? » pensò Tetsu che ancora mangiava il suo pasto, quando tutto ormai si erano alzati da tavola. Poi quando ebbe finito venne in camera mia.
« Shizuka? » disse cauto aprendo la porta della mia stanza.
« Tetsu, lo sai che la ragazza di Retsu è Ohara, una mia compagna di classe? » dissi io iniziando subito il discorso. Mio fratello rimase impassibile e non rispose.
« Allora lo sapevi… » continuai comprendendo la situazione. « Potevi dirmelo! Perché si è messo proprio con lei? Sembra che voglia farmi un dispetto! » urlai. « Che tristezza… ». Mi feci triste.
Tetsu mi avvolse tra le braccia dolcemente e mi parlò.
« Io ti starò sempre vicino. Se solo me lo permetterai. Non devi preoccuparti » disse. Avevo le lacrime agli occhi e mi commossi.
A volte penso che il motivo per cui non ho un ragazzo è che non riesco a trovare nessuno che sia all’altezza dei miei fratelli.
« Questo significa che ho un “ Brother Complex “ ? Finirò la mia adolescenza senza mai avere un fidanzato? Mi sembra di essermi presa una gran fregatura! » pensai.

A scuola i giorni seguenti Ohara stava accanto a Retsu.
« … Te l’avevo detto! Quando sono andata in quel bar…. Insomma lo sai come sono fatta… Ihih! » disse ridendo lei.
Retsu sbadigliava e pensò: « Che noia… parla sempre solo di se stessa! E’ non è manco interessante! »
« Mi stai a sentire? » chiese Ohara con un tono di rimprovero. « Guarda che mi metto a piangere! »
« Che strazio! Pure questa ora! » pensò di nuovo mio fratello.
Poi incrociarono Tetsu.
« Retsu… scusa se ti disturbo » disse.
« Oh, no, Tetsu! Ci hai visti mentre ci sbaciucchiavamo? » chiese Ohara in tono mieloso, per attirare l’attenzione di mio fratello. Tetsu era serio.
« Ehi, non la squadrare in quel modo! » disse Retsu « Questa ragazza mi mette in imbarazzo » pensò.

Alla pausa ricreazione, i miei fratelli parlavano sul retro della scuola. Tetsu raccontò all’altro il fatto che Shizuka fosse nettamente gelosa.
« Cosa? Shizuka? » chiese Retsu. « Se a Shizuka dispiace, la mollo subito! Dopotutto, sto con lei solo per fare un po’ di sesso! Ahahah! » disse ridendo.
« Un giorno o l’altro ne troverai una che ti uccide! Disgraziato! » replicò Tetsu serio. « Non sei neanche un po’ innamorato della tua ragazza? »
« Macchè! » rispose Retsu. « Dopotutto posso avere tutte le donne che voglio. E anche tu! »
« Tranne Shizuka… » aggiunse Tetsu con un tono malinconico.
« Tetsu… pensi che Shizuka sia davvero nostra sorella? Io e te non siamo identici, però ci assomigliamo molto… Ma Shizuka sembra davvero completamente diversa. »
« Pensi che sia possibile? » chiese Tetsu « In effetti ricordo che arrivò all’improvviso. »
Ricordò un episodio di tanti anni fa. Io avevo due anni. Mia madre mi sorreggeva in braccio nell’ingresso di casa. I miei fratelli erano davanti a me. Erano curiosi di vedermi.
« Tetsu, Retsu, questa è Shizuka. Siate carini con lei » disse mia madre.
Ritornando al presente, Retsu rispose: « Allora te lo ricordi anche tu…. Quanti anni avevamo? Tre? E’ tutto così confuso… E’ probabile che Shizuka non abbia legami di sangue con noi. »
Poi suonò la campanella.
« Però l’abbiamo sempre difesa e coccolata come una sorella.. » disse Retsu.
« Chissà, se un giorno dovesse scoprirlo… quale di noi due sceglierebbe? »
« Me, è ovvio! » dissero entrambi contemporaneamente con tono sicuro. Si lanciarono un’occhiata di sfida.
« Tetsu! Da dove ti viene tanta sicurezza? Presuntuoso che non sei altro! » lo rimproverò Retsu.
« Tu, piuttosto! Come puoi dire una cosa simile, dopo che ti sei fatto beccare con un’altra? » replicò Tetsu.
« Non fare tanto l’innocente… hai perso la verginità prima di me! » rispose l’altro.
« Io faccio le cose in modo discreto, senza farmi notare! » disse Tetsu. Poi dopo una breve interruzione, riprese: « Certo che è strano… in quell’aula non ci va mai nessuno… chissà che ci faceva lì Shizuka? » si chiese Retsu.
« Oh! Le avevo chiesto io di andarmi a prendere un libro! » ricordò l’altro.
« Accidenti a te, Tetsu! »
« Così Shizuka è venuta a farsi consolare da me… ihih » stranamente, mio fratello rise. Lui è un tipo molto serio.
« Non c’è niente da ridere! » urlò Retsu arrabbiato. Poi cominciarono a lottare.
Intanto Ohara, dietro un angolo, aveva osservato tutta la scena.
« Che storia è questa? » pensò « Non sono veramente fratelli di Shizuka? »

Alla fine delle lezioni, in classe, eravamo rimaste solo io ed Ohara.
Le chiesi: « Ohara! Puoi fare queste fotocopie? La prof… »
Ohara mi squadrò con un’aria adirata. Io ero preoccupata.
Le belve ti attaccano quando le guardi diritto negli occhi…
« Non so come comportarmi con Ohara! Meglio lasciarla stare… » pensai. Poi dissi: « Per le fotocopie non importa… Ciao! »
Mentre stavo scappando Ohara mi prese per la manica.
« Mamiya! » disse « Ce l’hai il ragazzo? »
All’inizio ero sorpresa dalla domanda. Poi risposi: « Purtroppo no! Se solo fossi più carina, forse! »
« Hai ragione! » Non mi aspettavo una risposta del genere. Ohara proseguì: « Però dai, non sei proprio brutta! Dovresti avere più fiducia in te stessa… »
Volevo solo essere modesta, ma in quel momento avevo la pressione a mille.
« Certo che non somigli proprio ai tuoi fratelli! » continuò lei. « Beh, è normale, dato che non avete legami di sangue… »
Rimasi di stucco.
« Cosa? » chiesi.
« Mi fanno pena Retsu e Tetsu , che si preoccupano tanto per te! E tu sei una gran furba ad approfittare della situazione! » disse lei. « Tu non sei la loro vera sorella! Ora che io e Retsu stiamo insieme, vedi di non mettermi i bastoni tra le ruote! » continuò urlando. « Al solo pensiero che abitate nella stessa casa mi saltano i nervi! »

A casa, la sera, parlai con mia madre.
« Sei proprio bella, mamma! » dissi sinceramente, un po’ malinconica.
« Ma certo! Riflette la mia personalità scintillante! » rispose mia madre con tono sicuro, senza accorgersi di nulla.
« Senti… io a chi somiglio? » chiesi seriamente e molto preoccupata.
« Mah? A un criceto? » ipotizzò mia madre.
« Non intendevi questo! Non è nemmeno un essere umano! » dissi io.
« Volevi che ti paragonassi a qualche attrice del cinema? Mi stai chiedendo di farti i complimenti? » chiese mamma.
« Questa… è davvero la mia famiglia? »
« Ma che dici? Cosa pensi che sia, un circolo sportivo? Sei matta? » replicò. « Una donna sola con tre figli! Un mutuo di 25 anni sulla casa! Ti sembra un circolo sportivo? Bill Gates, perché non mi sposi? »
« Meglio non insistere oltre.. » pensai.
« Tu e i tuoi fratelli non avete legami di sangue! » continuai a meditare ripensando alle parole di Ohara. « Non è possibile! O almeno, mi sembra impossibile, ma… devo scoprirlo! »
Ed ecco che arrivarono i miei fratelli. Spiegai loro l’accaduto.
« Non devi dare ascolto a quella stupida! » disse Tetsu.
« Shizuka, Tetsu ha ragione.. comunque parlerò io con Ohara. » aggiunse Retsu.
« Era da tempo che ci pensavo.. se sapete la verità, vi prego ditemela! » li pregai. « Sono felice che siate sempre così buoni con me.. ma devo sapere come stanno le cose. »
« Shizuka… » cominciò Tetsu « In effetti, anche noi non siamo sicuri, ma… non ricordiamo di averti mai vista da neonata… sei comparsa improvvisamente quando avevi due anni. Anche noi pensiamo che tu non sia la nostra vera sorella. »
Ero sull’orlo del pianto. Quindi chiesi: « Cioè, per voi sono un’estranea? »
« Sì… » risposero.
Ero imbarazzata e spaventata allo stesso tempo.
« Shizuka… » iniziò Retsu « Non è un problema! Hai perso dei fratelli, ma hai guadagnato un ragazzo! Non è ancora meglio? »
« Chi preferisci di noi due? » chiese Tetsu.
« Mi stanno chiedendo di scegliere? » pensai.
« M-ma che dite? Non è il momento di fare questi discorsi! » dissi stupita.
« E quale sarebbe il momento? » chiesero.
« E’ da una vita che ci pensiamo! Che c’è che non va? Tutte le ragazze vogliono uscire con me! » disse Retsu sicuro.
« Shizuka, io mi prenderò cura di te! Non ti creerò problemi! » sostenne Tetsu.
Ero sempre più preoccupata. Pensai: « Al momento ne ho una montagna, di problemi! Dopotutto dal punto di vista legale siamo parenti stretti! »
Era assurdo.. veramente pazzesco.

Mentre camminavo verso la scuola, meditai: « Retsu e Tetsu mi piacciono, ma non so cosa pensare.. devo calmarmi! Se ci penso a mente fredda sembra tutto un sogno! »
Entrai in classe, nella 1-B. Aya mi salutò subito.
« Oh Shizuka! Dì, è vero? » chiese incuriosita.
« Cosa? » risposi perplessa.
Intervenne Ohara. La sua faccia era falsa, supplichevole, ipocrita.
« Scusa, Mamiya… ho raccontato che non sei davvero la sorella di Retsu… non sopportavo l’idea che tu gli stessi così appiccicata, anche se non siete fratelli… »
Rimanendo a bocca aperta, mentre gli altri si chiedevano quale fosse la verità, non reagii molto bene.
« Ma sei matta? » risposi io adirata.
« Scusa.. » replicò Ohara intimidita, sempre più falsa. Poi si mise a piangere. Lacrime di coccodrillo, direi. « Non avrei dovuto… anche se tu hai cercato di ostacolare la mia storia con Retsu… »
« Io? E in che modo? » chiesi tentando una difesa.
« Non importa! Lo so che ce l’hai con me perché sto con Retsu! »
« Che furba! Fa finta di scusarsi e mi fa passare dalla parte del torto… » pensai incredula.
« Shizuka, come sei crudele! Ohara si sta scusando e tu la tratti male? » mi rimproverò una mia compagna, che insieme a tante altre avevano circondato Ohara di pena e compassione.
« Mettiti nei panni di Ohara! Il suo ragazzo abita con un’altra donna! Come ti sentiresti tu? » proseguì un’altra. « E’ vero che hai delle mire su Retsu e Tetsu? »
« Aspettate! Non è vero niente! » gridai.
Si aprì la porta della classe. Erano i miei fratelli.
« Ehi, Shizuka! » esclamò Retsu.
« Ti avevamo detto di non venire a scuola da sola! » disse Tetsu.
« I Mamiya Brothers! Retsu e Tetsu! » gridarono in coro le altre.
Retsu mi prese per il braccio e tentò di trascinarmi via dall’aula.
« Shizuka, vieni un attimo! » disse.
« Adesso non posso! Non voglio che spettegolino ancora di più! »
E mentre mio fratello insisteva, l’espressione di Ohara divenne sempre più arrabbiata e tesa. Pianse di nuovo con falsità.
« Hai fatto di nuovo piangere Ohara! » disse una mia compagna. « Retsu, non ti sembra di esagerare? Trascuri la tua ragazza per tua sorella? Cos’è hai un Sister Complex? Ma se non siete neanche fratelli! Che schifo! »
Retsu sorrise: « Pensate quello che volete! Per Shizuka farei qualunque cosa! » Poi guardò Ohara e continuò « Certo non farei altrettanto per una che fa finta di piangere! »
La recita di Ohara era finita. Si tolse le mani dal viso e mi afferrò per un braccio.
« Ma che ci trovi in questa sciacquetta? » disse rivolgendosi a Retsu « Non puoi mica fare sesso con tua sorella, no? »
« Ohara, non è questo il punto… » rispose mio fratello tentando di difendermi.
« Il sesso è importante! I problemi sessuali sono una delle principali cause di divorzio! » interruppe bruscamente Ohara. Poi si girò verso di me e continuò « Io vado a letto con Retsu! A differenza di te, che sei ancora una bambina e non sai com’è fatto il mondo! Non lascerò che me lo porti via! »
« Non siamo in competizione.. » dissi io arresa a tono basso.
« Shizuka, ti insegno io com’è fatto il mondo! » esclamò Retsu sorridendo. Poi proseguì « Se non abbiamo legami di sangue qual è il problema? »
« Fratello e sorella! Che schifo! » disse disgustata Ohara.
Io meditavo: « Tutti quanti non fanno che parlare di questa faccenda… che guaio..
Si alzarono risatine da tutti i membri della classe.
Io mi alzai con grinta. Sul viso avevo una forte espressione di rabbia.
« Una ragazza conosce il mondo solo se ha fatto del sesso? Due persone possono andare a letto insieme solo perché non hanno legami di sangue? Ma che discorsi sono? Tornate sulla Terra! » Tutti erano sconvolti dalle mie parole. Continuai. « Metà del mondo è maschio e l’altra metà è femmina! I leoni e le balene fanno sesso! I cani dei vicini, nel cortile dietro casa, lo fa! Lo fanno tutti gli esseri viventi sulla Terra! Non è una cosa di cui vantarsi! »
« Pensare sempre e solo a quello non è degno di un Homo sapiens! »
Ci fu silenzio totale. Poi si levarono degli applausi da parte degli alunni nel corridoio. Retsu si sentì un po’ in colpa per quello che aveva detto e si scusò.
« Sarà un’impressione? No… è tutta sua madre! » pensò Tetsu.
E in quello stesso momento si presentò mia madre.
« Sei proprio mia figlia, Shizuka! Ti ho trasmesso buoni geni! » disse orgogliosa.
« Mamma? » dissi stupita.
« Buoni geni? » si chiese Tetsu.
Mia madre tirò fuori dei documenti e me li porse: « Ecco il certificato di nascita di Shizuka! L’ho portato per togliervi ogni dubbio. Ora devo correre al lavoro… »
Lo osservammo per vedere se fosse autentico. E lo era.
« Ma allora.. io sono davvero vostra sorella? » chiesi con le lacrime agli occhi.
« Non è possibile! Ma allora perché quando eravamo piccoli… » disse Retsu agitato.
« Shizuka da bambina era di salute cagionevole ed è dovuta restare in ospedale per un anno! » spiegò mia madre. « Quando finalmente è stata dimessa, era ancora molto debole, e voi volevate giocare con lei… così ho dovuto portarla per un po’ a vivere con la nonna! Non vi ricordate? »
I miei fratelli si scambiarono uno sguardo.
« Ma Shizuka non ci assomiglia per niente… » dissero.
« Shizuka è identica a me alla sua età! Deve solo crescere! » rispose mamma.
« Allora tutta la storia che ha raccontato Ohara era falsa? » chiese perplesso Retsu.
Intanto Ohara scappò a gambe levate.
« Sarà vero? Non ci sta ingannando? » pensarono i miei fratelli.
« Shizuka, tu cosa ne pens.. » Retsu e Tetsu si fermarono quando mi videro piangere.
Mentre mi asciugavo le lacrime dissi: « Menomale! Che sollievo! Sono felice che non siate due estranei! »
« Ma sì… hai ragione Shizuka » replicò Tetsu rassegnato all’evidenza.
« Allora io vado! Mi raccomando Tetsu! » disse mia madre mentre se ne andava.
« Mamma… ci sono ancora un paio di cose che non mi sono chiare… » la fermò mio fratello.
« Facciamo un’altra volta » dissi « Per il momento siamo felici così, no? »
« Sono felice così… ma avrò mai un ragazzo? » pensai.
« La battaglia ricomincia! » pensarono i miei fratelli.

Capitolo 2: Bigiotteria da quattro soldi.
La mattina del giorno seguente mia madre si alzò presto. Quando mi alzai io, lei era già vestita e si stava truccando davanti allo specchio. Vicino al lavandino vi erano tante creme e trucchi, segreti della sua bellezza, anche se maggiormente naturale.
« Anche oggi sei bellissima, Ryoko! » si disse da sola allo specchio « Non si direbbe che tu abbia più di trent’anni… » Poi sempre davanti allo specchio scosse il corpo: « Sexual Body Target Number one! Anche oggi comincia la caccia all’uomo! » disse.
« Mamma… Mi metti in imbarazzo… non potresti comportarti in modo più normale? » chiesi vergognandomi.
« Ma che dici, Shizuka! E’ importante curare la propria immagine! »
« Sono una combattente… non posso lasciarmi andare… devo tenermi in allenamento, affinare le mie arti di cacciatrice di uomini! » disse molto convinta.
« Ma che cacciatrice? Se continui a essere così aggressiva, gli uomini scapperanno come gazzelle! Non darle ascolto, Shizuka! » chiese Retsu mentre apparve con suo fratello. Il primo era già vestito, con lo spazzolino da denti in bocca, il secondo sbadigliava, probabilmente perché si era appena svegliato. « Ho fame! » disse.
« Invece di stare lì a truccarti, prepara la colazione! Voglio dell’insalata! » si lamentò Retsu
« Insalata? Per colazione? Se proprio vuoi dell’insalata vatti a raccogliere un po’ di erba in giardino! » disse mia madre.
« Pensi che sia una mucca? » replicò mio fratello
« Non litigate! Preparo io la colazione! » intervenni per non farli litigare.
« Davvero? » dissero.
I volti dei miei fratelli si illuminarono con un sorriso.
« Ti voglio bene, Shizuka! » disse Retsu.
La mia famiglia è veramente strana.. io sono l’unica normale… probabilmente ho preso dal mio defunto padre.
« Dalle foto sembra un tipo ordinario.. » pensai osservando la solita foto di mio padre. « Probabilmente se fosse ancora vivo lui capirebbe lo stato d’animo di questo povero uccellino in gabbia… »
Mio padre è morto quando ero molto piccola e non ricordo niente di lui.
Mia madre si avvicinò per darmi una cosa. Me la porse.
« E’ uno dei pochi ricordi che ha lasciato, Shizuka » disse « Prendilo, è tuo! Me l’ha regalato lui. »
« E’ l’anello che ti ha regalato quando eravate fidanzati.. all’epoca gliel’hai tirato dietro dicendo che era bigiotteria da quattro soldi… » precisò Retsu.
« Beh, meglio che niente, no? Comunque non mi serve! » disse mia madre superficialmente.
Io intanto contemplavo il mio regalo.
« Shizuka, te ne compro io uno più bello! »
Non diedi ascolto alle parole di Retsu.
« Papà » pensavo mentre mettevo l’anello al dito. « Ho l’impressione che succederà qualcosa di bello… »

A scuola, la mattina seguente, un ragazzo imbarazzato mi si avvicinò. Il suo aspetto era normalissimo.
« Vuoi uscire con me? » mi chiese, con il volto rosso dall’imbarazzo.
Io non credevo alle mie orecchie.
« Cosa? Una dichiarazione? » pensai. « Io che ho un aspetto così ordinario.. io, che sono quasi la più brutta della classe… Sarà l’effetto dell’anello? Papà, grazie per il pronto intervento! »
Si avvicinò ancora di più.
« Mi chiamo Hiroshi Suzuki, sto in seconda D. » Ed ecco che si presentò.
Intanto nei corridoi le ragazze correvano dietro ai miei fratelli.
« Oh… I Mamiya Brothers!! » dicevano tutte.
Contemporaneamente Retsu e Tetsu dissero: « Fate largo! »
« Wow! E chi è, Mosè che divide le acque? » scherzò qualcuno.
« Ehi Tetsu, qual è? E’ in classe tua, no? Cercalo! » disse mio fratello. « Ho sentito dire che tale Suzuki ha fatto una dichiarazione a Shizuka! E’ in classe tua, no? »
« Non fare tanto lo spaccone! Suzuki… » iniziò Tetsu.
Si dice che parli del diavolo e spuntano le corna. Non per niente Suzuki apparve
Con tono un po’ spaventato, si presentò ai Mamiya Brothers con un : « Sono io! »
« Tu? » Tetsu si voltò adirato. « Chi sei? » fece indicando il ragazzo.
« Sono Suzuki… » rispose. « Siamo in classe insieme da due anni… non ti sei mai accorto di me? »
« Che cosa? » disse incredulo mio fratello « Saresti tu, Suzuki? Questo ragazzetto senza spessore? Come ti permetti di chiedere a Shizuka di uscire? »

La sera avevo riflettuto molto riguardo l’accaduto.
Convinta dissi: « Ho deciso! Uscirò con Suzuki! »
« Pensaci un attimo Shizuka! Non puoi uscire con quel perdente! E’ solo un cagnolino! » disse Retsu.
« Un Chihuahua! » aggiunse l’altro.
« Ci sono altri stupidi che ti vogliono bene, no? »
« Chi sarebbero? » dissi. I miei fratelli rimasero di stucco!
« Shizuka! Ti diciamo che ti vogliamo bene ogni giorno! » disse Retsu.
« Ma che c’entra? Siete miei fratelli! » risposi.
« Comunque perché vuoi uscire con quel Suzuki? »
« Perché è innamorato di me » dissi seriamente. « Forse non potete capirlo perché siete così popolari… ma io mi sento, non lo so, grata, felice… »
« Capisco…. » Prima Retsu si fece serio. Poi sorrise: « … dato che in sedici anni non hai mai avuto un ragazzo, sei un po’ in ansia… »
« Non ricordarmelo! Comunque se non trovo mai un ragazzo è anche colpa vostra! » replicai. « Stavolta non mettetemi i bastoni tra le ruote! »
« E’ proprio quello che faremo, invece! » risposero.

A scuola, Tetsu era molto deluso della mia decisione. Aggrediva chiunque si avvicinasse. Per questo, quando Suzuki in classe gli si avvicinò, mio fratello lo avvolse tra le braccia, come per strangolarlo. E non scherzava.
« Mamiya! Così lo ammazzi! » disse un compagno della sua classe tentando di fermarlo.
« La faccenda è seria » pensò Tetsu mentre Suzuki era ancora intrappolato tra le proprie braccia. « Sedici anni! Per sedici anni ci siamo presi cura di Shizuka! E ora arriva questo perfetto sconosciuto a portarcela via? In tutto ciò, sarà davvero nostra sorella? »
« Mamiya… » cominciò Suzuki con il fiato che gli rimaneva in gola « Capisco che vuoi bene a tua sorella ma io e Shizuka, diversamente da voi, siamo delle persone normali! »
« Shizuka, una persona normale? » replicò con ardore Tetsu, afferrandolo per la maglietta. « Ma che ne sai, tu? Tu non fai per lei, hai capito? »
Intanto io stavo pranzando di fuori, seduta sugli scalini, nel retro della scuola. Suzuki mi raggiunse una volta terminata la discussione con Tetsu.
« Mio fratello ti ha picchiato? Mi dispiace… » dissi agitata, tanto che i miei capelli corti e castani si scompigliarono.
« Non fa niente…. È acqua passata.. » rispose lui tranquillo.
« Ma sì… è una ragazza normale… Mamiya ha chiaramente un sister complex! » meditò.
« Papà…. Io sto vivendo una luminosa primavera! Avrai cura di me? » pensai. « Il sole splende… sono seduta accanto al mio ragazzo…. Sto mangiando i panini che ho preparato ( devo atteggiarmi un po’ a brava fidanzata, no? )… sento il suono dei passi della felicità!
Questi pensieri soavi furono interrotti dal chiasso prodotto da Suzuki, mentre si gustava il panino. Mangiava a bocca aperta!
« Certo, se almeno mangiasse con la bocca chiusa.. Ma non posso mica dirglielo! E’ come dire a uno “ Ti spuntano i peli dal naso “! Non dovrei far caso a questi dettagli… » riflettevo.
« Che c’è? Qualcosa non va? » chiese dubbioso lui.
Ci scambiammo un sorriso. Il mio era falso.
« Ma sì! E’ tanto carino! Non devo farci caso! » pensai.
Quando cominci a uscire con una persona, vedi tante cose che prima non avevi mai notato...
« Che strana felpa… » meditai curiosa.
« L’ho pagata 980 yen! Non si direbbe, eh? » disse orgoglioso Suzuki, come se mi avesse letto il pensiero. « E pensare che ci sono ragazzi che spendono un sacco di soldi in vestiti! Che idioti! »
Dissi tra me e me: « Che c’è da vantarsi? »
Nella mia mente ronzava una parola a caratteri cubitali…. PERDENTE!
Poi mi ripresi: « Ma che vado a pensare? Che cattiva! »
Poi ripresi il discorso: « Suzuki, posso chiederti una cosa? »
« Cosa? » chiese.
« Ecco… cosa ti piace di me? »
« Il fatto che sei una persona normale! »
E rimasi a bocca spalancata.
Poi lui proseguì: « Non mi piacciono le ragazze troppo belle, che se la tirano! Voglio una ragazza che non mi guardi dall’alto in basso, che mi voglia bene per come sono! Dato che anche io sono un tipo normale, ho pensato che ci saremmo trovati bene! »
« Ma che dici… » dissi…
« Mi stai prendendo in giro? » pensai, mentre sorridevo falsamente. « Non ha cattive intenzioni… ma proprio per questo, mi dà ancora più sui nervi! »

Sulle scale, all’interno della scuola, parlai con i miei fratelli.
« Uscire con qualcuno è faticoso, eh? » chiese Retsu. « Soprattutto per te, Shizuka, che sei abituata a vedere due ragazzi fantastici come noi, dev’essere dura stare con quel perdente! »
« Non ti ha importunata, vero? » domandò Tetsu
« Ma che dici! Certo che no! Non mi prendete in giro! » risposi. « Suzuki è un bravo ragazzo.. non devo essere meschina con lui… »
« Fa’ come vuoi, ma stai attenta! » si raccomandò Tetsu.
« In televisione si sente spesso parlare di violenza domestiche… » proseguì Retsu.
« Lasci suo marito, signora! » dissero scherzando.
Suzuki ci aveva visto parlare dal piano di sotto. Nella pausa, mi invitò a parlare con lui in un posto all’aperto, sul tetto della scuola.
« Non voglio che parli con altri ragazzi! » mi rimproverò.
« Ma sono i miei fratelli! » mi difesi.
« Non mi interessa! Non voglio vederti appiccicata a due ragazzi carini come loro! » La faccia di Suzuki era arrabbiatissima.
« Ma che dici… » risposi io.
« Vuoi forse negarlo? Ti stavano toccando! »
Alle sue parole mi spaventai.
Proseguì: « E anche quando venite a scuola, all’intervallo, nella pausa pranzo… »
« Ma chi sei, l’FBI? Mi controlli? » rimuginai. « Dice di essere normale, ma… »
Poi fece un sorrisino nervoso, supplichevole. « Ehi, non ti sarai mica arrabbiata? Scusa, ho un po’ esagerato…. »
« E’ proprio un debole! » pensai di scatto « Ora finge di essere buono e gentile perché ha paura di essere lasciato! »
Poi meditai: « Non posso innamorarmi di qualcuno solo perché è un bravo ragazzo… Mi dispiace, ma sento che è così ». Ero dispiaciuta. Per questo decisi di dire:
« Scusami, so che ti sembrerà egoista da parte mia, ma… io… »
« Cos’è questo anello? Chi te l’ha dato? Se mi sono messo con una ragazza non troppo carina era proprio per essere sicuro che non mi tradisse! » urlò agitato, mentre mi afferrò il polso.
« Ma che fai? Non toccarlo! Lo romperai! » dissi paurosa.
« Non toccarlo? » Sembrava avessi premuto tutti i tasti di esplosione. « Io lo butto via! Lo lancio giù dal tetto! » disse mentre scavalcò la ringhiera del terrazzo. Non c’era lo strapiombo dopo di essa ma un piccolo pezzo cementato dove lui si fermò, con la mano sospesa, come per buttare di sotto l’anello.
« Aspetta! E’ un ricordo di mio padre! » urlai tentando di fermarlo.
Ma ecco la tragedia. Mise un piede in fallo ed ecco che scivolò, urlando. Riuscì a tenersi aggrappato al palazzo con una mano.
In 2-D, la classe di Tetsu, tutti sentirono le urla di Suzuki.
« Ma che cosa succede? Cosa sono queste urla? » dissero alcuni.
« Vengono dal tetto! » rispose un ragazzo.
« C’è qualcuno appeso al cornicione! » precisò Tetsu, sicuro.
Io tenevo Suzuki per mano, tentando di non farlo cadere. Lui urlava ancora.
Arrivò mio fratello.
Suzuki invece stava per cadere.
« Ma che fai, cretino! » dissi dalla fatica. « Presto, aggrappati a qualcosa con l’altra mano! »
Poi mi resi conto che in quella mano teneva stretto l’anello di mio padre.
« Se apre la mano farà cadere l’anello di mio padre! Se finisce a terra, non lo troverò più! Si romperà o andrà perso! » pensai in fretta. « E’ tutta colpa sua! »
« La mano… non lasciare la mia mano… » diss.
Anche Retsu, dalla sua classe, osservava la scena.
« Ce la farà a tirarlo su? » chiese uno.
« Shizuka? » disse mio fratello.
« Non ho nessun altro ricordo di mio padre… non ho niente di suo…. Quest’anello è veramente importante per me! » riflettei.
« Presto, dammi anche l’altra mano! Lascia perdere l’anello! E’ solo bigiotteria da quattro soldi! »
Infatti mollò la presa dell’altra mano e si aggrappò alla mia.
« Anche con tutte e due le mani, non riesco a tirarti su…. Sei troppo pesante… »
Nel corridoio i miei fratelli correvano a più non posso.
« Retsu! Hai visto? Sono proprio di fronte alla finestra! » disse Tetsu con il fiatone.
« Non facciamo in tempo ad andare fino sul tetto! Dobbiamo provare dal lato opposto! » rispose l’altro.
Entrarono nella classe dove si trovava la finestra citata. Tetsu corse.
« Spostatevi dalla finestra! » urlò.
Retsu lo precedette e la aprì, mettendosi davanti.
« Sali sulle mie spalle! Vai! » disse. Poi si piegò e Tetsu vi saltò sopra, andando fuori.
Con il suo salto arrivò dall’altra parte del tetto, dove mi trovavo io. Arrivò proprio accanto a me e urlò: « Shizuka! »
Io ricambiai: « Tetsu! »
Intanto in classe commentavano il salto di mio fratello.
« Wow! Hai visto che salto? Quei due fratelli sono davvero straordinari! » disse la gente.
Tutto si risolvette alla perfezione e riuscirono a tirar su Suzuki. Andammo in classe di Tetsu.
« Su, su… non si è fatto male nessuno… » dissi io tranquilla.
« Scusatemi…. » disse debole Suzuki, mentre piangeva.
Retsu lo prese per le orecchie: « Ma ci hai fatto spaventare a morte! Avremmo dovuto lasciarti cadere! »
« Basta ragazzi.. » li rimproverai dolcemente. « Io vado a casa! Inizio a preparare la cena! »
Quando uscii dall’aula, Suzuki si tranquillizzò e iniziò a parlare:
« Menomale… alla fine l’anello non era poi così prezioso… non fa niente se l’ho fatto cadere… »
Tetsu gli diede un pugno. Quando Suzuki si riprese, disse:
« Ma che fai? Perché sei così violento con chi è più debole di te? »
« Te lo dici da solo, che sei debole? » domandò mio fratello. « Lo vedi? Shizuka non è per te. »
Io mi trovavo nel giardino della mia scuola. Stavo frugando tra l’erba per cercare l’anello. Ero preoccupata.
« Non lo trovo…. Oh, per favore, fatti trovare! »
Lo trovai finalmente. Risplendeva tra le erbacce.
« Oh! » dissi meravigliata.
Lo analizzai più attentamente. Un petalo del quadrifoglio che componeva l’anello si era rotto. Era composto da un brillantino falso.
Piansi.
« Perdonami, papà! » dissi con la voce rotta dal pianto, con l’anello tra le mani.
Tetsu e Suzuki osservavano la mia scena. Quest’ultimo aveva l’aria preoccupata.
« Io… » iniziò.
« Non dire niente! » lo interruppe mio fratello. « Non ne hai il diritto! »
Quando egli si avvicinò, mi asciugai le lacrime.
« Oh, Tetsu! Non sei ancora andato a casa? »
Non mi rispose. Osservò l’anello e disse: « Ehi! Si è rotto? Fammi vedere! » Tentò di manipolarlo.
« No, Tetsu, con quelle manacce! »
« Non lo sapevi, Shizuka? In terza elementare ho fatto un corso di lavori manuali… sono bravo ad aggiustare le cose! » rispose. Poi tentò di ripararlo. Si ruppe del tutto. Rimasi stordita.
« Ops… » si scusò Tetsu imbarazzato « Non lo sapevi, Shizuka? Tutte le cose dell’universo prima o poi diventano polvere.. »
« Non lo sapevo! » risposi indignata. « Ti avevo detto di non toccarlo! Maledetto distruttore di anelli! Ora posso solo tenerlo come talismano in un sacchetto! » e piansi di nuovo.
« Scusa. » disse. Poi pensò: « Accidenti.. che stupido che sono stato… »
Poi riflettei e dissi: « Ma no.. non importa.. gridarti contro mi ha fatto sentire molto meglio! Grazie! » Lo dissi con le lacrime agli occhi, sorridendo.
Tetsu mi avvolse tra le sue braccia dolcemente.
« Non importa se è mia sorella o meno… » pensò. « Io ti sarò sempre vicino! »

Il giorno dopo Suzuki venne in classe a scusarsi con me.
« Sono veramente dispiaciuto per quello che è successo ieri. »
Le mie amiche entrarono in azione.
« Ehi, un ragazzo che ti chiede scusa, Shizuka! Stai diventando una vera professionista, eh? » scherzò Aya.
« Una professionista? In che senso? » dissi con una faccia strana.
« Ti ricomprerò l’anello! » intervenne lui.
« Perché? » chiesi perplessa.
« Ma come! Hai detto che era prezioso per te.. lascia che ti ripaghi! » provò lui.
« Ma no! Non era un oggetto di valore! » mi si illuminarono gli occhi. « Non ti preoccupare. »
« L’avevo sottovalutata…. » rifletteva lui. « Tetsu aveva ragione… tutti la trovano ordinaria perché la paragonano ai suoi fratelli… ma a guardarla bene è davvero bella.. Shizuka non è per me… »
Avevo intenzione di lasciarlo. Iniziai a parlare.
« Senti Suzuki… io non so come dirtelo, ma… »
« Lasciamoci! » propose lui, interrompendomi. Poi uscì dall’aula.
« Se non altro, posso fare questo per te, Shizuka… renderti le cose più facili » pensò malinconico.
« AHAHAHAH! Ti ha mollata! » ridacchiò Aya e le altre amiche.
« E stavate insieme da meno di una settimana! » dissero le altre.
A volte un pensiero gentile ha l’effetto contrario.. ma perché?
« Aspetta un attimo! Ero io che volevo lasciarlo! Perché mi ha mollato prima lui? » ribadii. « Non ha il minimo rispetto! »
La comunicazione tra ragazzi e ragazze spesso non funziona come vorremmo… io ne ho fatto esperienza sulla mia pelle.

Casa Mamiya. Retsu stava andando a scuola, la mattina seguente. Ma fece una breve tappa a casa
« Uffa! Ho dimenticato il portafogli! Ora Shizuka e Tetsu faranno la strada da soli » disse.
Entrando in casa vide un paio di scarpe appoggiate per terra all’ingresso.
« Oh, la mamma ha ospiti? » pensò. « Se mi vedono è la fine…. » ( alludeva a quando, ogni volta che un parente o amico di mia madre lo visitava, gli tirassero le orecchie per quanto fosse cresciuto… )
Si sentirono delle voci.
Era una voce femminile.
« Ryoko, non pensi di risposarti? Una donna bella come te non ha certo difficoltà a trovare marito!! » disse la voce.
« In effetti, ho almeno una trentina di candidati… » rispose mia madre.
« Che strega! » pensò Retsu.
« Ma non voglio risposarmi. » disse mia madre.
« Perché? Dovresti, invece! Come fai a pagare il mutuo per la casa? Hai anche due figli grandi… »
« Tre, veramente… »
« Che cosa? » domandò la voce. « Ryoko, alla fine hai preso con te quel bebè?

Capitolo 3: Dubbi

« Mamma, ti ho sentito, prima! Cos’è questa storia? » chiese Retsu adirato, dopo che mia madre terminò di chiacchierare con la sua amica. « Shizuka non è nostra sorella? Ho sentito la tua amica che chiedeva se avessi preso con te quel bebè! Si tratta di Shizuka, vero? »
« Avrai sentito male. » rispose mamma stranamente non agitata. « Non ha detto niente del genere. Parlavamo di un viaggio a Nizza che abbiamo fatto tanto tempo fa. »
« Bugiarda! Figuriamoci se una strega come te fa dei discorsi così raffinati! »
Mamma prese per un braccio mio fratello: « Come ti permetti di chiamare tua madre strega? » disse orgogliosa. Poi seria « Se davvero ci tenevi tanto a saperlo, perché non sei entrato? Avevi forse paura? Una volta scoperta la verità, non si può più tornare indietro! E’ questo che hai pensato?»
« Non mi sottovalutare… io sono un duro… non sono mica un coniglio… » replicò Retsu sghignazzando.
« Non otterrai mai una risposta chiara se non sei sincero nel tuo desiderio di sapere… » aggiunse mia madre. « Facciamo così: se risulti primo agli esami di fine semestre, ti dirò la verità su Shizuka. Tanto non ci riuscirai mai… »

A scuola, nella mia aula, vi era appeso il cartello del programma dei test di fine semestre. Io prendevo appunti sulle cose da studiare.
« Inglese, da pagina 126 a pagina 178… fisica, da pagina 185 a pagina 278… matematica, da pagina 91 a pagina 167… » Poi gridai lamentandomi « In tutto sono 489 pagine! Professoressa, è impossibile! Neanche un dizionario è così lungo! »
« Se hai la capacità di fare questi calcoli, usala per studiare, Shizuka! » mi disse Aya.
« Sigh… perché devo soffrire in questo modo? Nella prossima vita spero di reincarnarmi in un fiore… »
« Hai già la testa piena di erbacce, a quanto pare. Potresti fare un po’ di giardinaccio! » rispose Aya stupita.
« Anche noi siamo nei guai, cosa credi? » aggiunse Haruka indignata. « In periodo di esami, vorrei scambiare la testa con quella di Hanada! » disse, sicura di non essere sentita.
Hanada, la più brava della classe, sta sempre fissa sui libri. Adora leggere e studiare, ma non ha relazioni e secondo me è troppo sola.
« In effetti Hanada sta sempre a studiare… l’ho vista andare in giro leggendo un libro sotto l’ombrello… Com’è seria! » dissi.
« Pazzesco! Sembra uscita da un romanzo di Kenji Miyazawa! »
« Dovrei cercare di essere come lei… » sospirai triste.
« Tu non devi preoccuparti, Shizuka! Hai i tuoi fratelli nella stessa scuola! » mi consolarono loro. « Ti possono dire com’era il test dell’anno scorso…Puoi studiare insieme ai tuoi bellissimi fratelli… » aggiunsero con un sorriso, fantasticando.
« Ma che dite? Forse Tetsu, ma Retsu non è esattamente un secchione.. è convinto che, con il suo fascino, non serva studiare! » risposi imbarazzata.
« Ma che dici Shizuka? » Tetsu e Retsu mi apparvero dietro le spalle « Se vuoi avere successo nel ventunesimo secolo, devi studiare! »
« Che ci fate voi due nella mia classe? » urlai spaventata.
« Andiamo a studiare in biblioteca! Vieni con noi! » disse Retsu.
« Vieni? » aggiunsero insieme.
« No, grazie. » risposi.
« Hai visto che studiate insieme? Quanto vuoi per farci partecipare? » chiesero Aya e Haruka agitate.
« Non è mica un hostess club! E comunque non è questo granchè! » risposi arrabbiata.
« Non ho mai visto Retsu così ansioso di studiare… Qui c’è sotto qualcosa! » pensai.

Mi ritornarono in mente i tempi dei loro esami di terza media.
« Retsu, vieni a studiare! » esclamò Tetsu. « Altrimenti la mamma se la prenderà con me! »
Retsu stava giocando alla Playstation. « Sì, tra un momento! » rispose.
« E’ un ora che lo dici! Sbrigati, testa di rapa! »
« Stavo per cominciare! » urlò con ira Retsu. « Ora mi hai fatto passare la voglia! »
« Perché dobbiamo avere queste conversazioni da “ madre e figlio “ ? Non sei mica mio figlio! » disse Tetsu mentre prendeva a calci il fratello.
« Bruttissima lite tra bellissimi ragazzi! » pensavo.

« Litigavate ogni giorno.. e io dovevo mettere pace… » dissi una volta ritornata al presente. Stavo camminando con i miei fratelli nel corridoio.
« Stavolta non succederà! » promise Retsu. Poi mi tirò le orecchie dolcemente. « Non ti preoccupare.. farò il bravo. »
Tetsu, che stava leggermente più avanti, si fermò. « Retsu, è successo qualcosa? »
« No, assolutamente! » rispose.
L’altro lo tirò per la manica e disse: « Retsu non si sente troppo bene… non farci caso… vero, Retsu? » rivolgendosi a me.
« Eh? No, io sto bene… »
۫« Ma che dici? Avevi il mal di pancia, no? » . Tetsu aveva un’espressione adirata.
L’altro replicò « Ma no.. » E non fece in tempo a terminare la frase che il fratello gli diede un pugno sull’addome, poi ribadì mentre lo trascinava per il corridoio: « Vedi che non stai bene? Su, vieni a riposarti! »
Entrarono in una stanza vuota.
« Shizuka è sensibile… » si raccomandò Tetsu serio. « Non devi farla preoccupare inutilmente. »
« Lo so. » rispose l’altro « Avrò il voto più alto agli esami, e mamma mi dirà la verità su Shizuka. Lascia fare a me. Ti farò vedere le risorse segrete di un ragazzo che non studia mai e pensa solo a divertirsi! »
« Non c’è bisogno! Studia, piuttosto!! »

In biblioteca ci sedemmo ad un tavolo tutti e tre per studiare.
« Me lo spieghi tu, Tetsu? » chiesi dolcemente. « Con l’aiuto di uno studente brillante come te, passerò sicuramente l’esame! »
« Va bene, cominciamo dalle regole di base… » incominciò. « Quindi, con la conversione primaria. Se supponiamo che l’incognita equivalga a zero… » Poi si fermò. « Hai capito? »
« Ma che lingua parli? » chiedemmo io e Retsu interdetti. Poi seguì una risatina nervosa.
« Cos’è questa risatina? Non hanno capito niente! » pensò Tetsu un po’ arrabbiato. Poi domandò: « Che cosa non vi è chiaro? Ditemi »
Retsu si alzò dalla sedia e urlò « Non capisco nemmeno cos’è che non capisco! Non capisci? »
« E te ne vanti? » replicò il fratello.
« Scusate.. » provai.
Nella stanza, Hanada aveva un’espressione di rabbia.
« Tetsu, Retsu, potete fare silenzio? » tentai di convincere i due.
« Oh scusa! »
« Possiamo cambiare materia? » chiese furbamente Retsu.
« In effetti… l’algebra è davvero una stregoneria per me… possiamo fare letteratura? In quella vado un po’ meglio.. »
Tetsu tirò fuori un libro: « Ah, lo “ Tsurezuregusa “ . Il capitolo ottantasette esce spesso nelle prove d’esame… Abbandonando i lussi della capitale, ho deciso di farmi monaco e dedicarmi all’ozio… »
Con la stessa espressione interdetta, domandammo: « Dedicarmi all’ozio? »
« Ma che razza di epoca decadente.. » si lamentò Retsu « I monaci che si danno alla pazza gioia? »
E io proseguii « Se è questo che insegnano nelle scuole, dove andrà a finire il nostro paese? »
Tetsu iniziò ad urlare « Sentite… »
Si sentì una voce più forte e autoritaria: « Silenzio! »
Hanada era veramente adirata. Ci guardava dall’altro tavolo.
« Qui c’è gente che cerca di studiare! » ci rimproverò.
Poi prese la sua bottiglietta di antiacido Watabe e ne ingurgitò una buona parte.
« Mangia medicinali come caramelle?! E’ davvero matta! » pensai mentre la guardavo.
« Scusaci.. ce ne andiamo.. Retsu, Tetsu, venite! »
« Uff! »
« Che schifo! Fratelli e sorella, sempre appiccicati! » disse a bassa voce Hanada.
Retsu si bloccò. Aveva sentito. « Invece vicino a te non si siede nessuno… sarai anche brava a scuola, ma è triste che tu non abbia nessuno che ti stia appiccicato! »
La ragazza divenne rossa « Tu.. lascia stare i rapporti degli altri! »
« Basta, Retsu! » gridai.
L’altro fratello lo prese per il maglione e lo trascinò a sé, com’era solito fare.
« Smettila, mi hai sentito?! Se hai tempo per discussioni inutili, usalo per studiare! Vuoi darti da fare o no? Vuoi diventare il più bravo della scuola? »
« No! Non me ne frega niente! » rispose « Non sono come te! La mamma ha posto quella condizione perché sapeva benissimo che non ce l’avrei mai fatta! »

La sera, a casa Mamiya.
« Ehi! La cena è pronta! » esclamai « Dov’è Retsu? »
« Non so.. » mi rispose Tetsu. « Forse sarà andato all’inferno. »
« Ahi… qualcuno sta covando risentimento.. » pensai.
Poi andai da mia madre, seduta sul divano.
« Mamma! Che cosa hai detto ai gemelli? Sono strani! »
« Mah? Non mi ricordo.. »
« Non fare la ragazzina! Rispondimi! »
« Non mi ricordo. » rispose seria.
« Nella mia famiglia sono tutti matti! » dissi tra me e me mentre salivo le scale.
Entrai in camera dei miei fratelli.
« Retsu? Ci sei? » . La stanza era vuota. Vidi dei quaderni e dei libri sulla scrivania.

Uscii di casa per cercare mio fratello. Avevo in mente il posto in cui l’avrei trovato.
Poi lo avvistai mentre usciva dalla cartoleria.
« Retsu! »
Si voltò: « Shizuka? » chiese sorpreso.
« Che bisogno c’era di venire a comprare un quaderno di nascosto? Potevo prestartelo io! » domandai.
« Non l’ho fatto di nascosto.. Volevo evitare di incrociare Tetsu, per non litigare di nuovo. »
« Pensavo che avessi rinunciato a studiare per colpa mia.. » dissi.
Poi cambiai discorso. « Senti.. ma cosa mi state nascondendo? »
E Retsu mi rivelò tutta la faccenda.
« … E così mi ha detto che se prenderò il voto più alto della scuola all’esame mi dirà la verità. »
« E tu pensi di potercela fare? » chiesi.
« Assolutamente no! Al novantotto percento è impossibile! Oltretutto non sono capace di copiare… »
Un tasso di probabilità più alto degli standard di sicurezza della NASA!
« Però… » aggiunse « Anche se non ho fiducia nelle mie capacità… anche se so in partenza che non ce la farò, ci voglio provare! Io non sono molto intelligente… »
Sorrisi. « Retsu, parli come un vero uomo! »
« Dici sul serio? »
« Vedrai che andremo benissimo negli esami! » esclamai « Ho sentito che se ti appiccichi degli umeboshi in testa diventi più intelligente! »
« Evviva i rimedi popolari! »

Passarono pochi giorni ed ecco quello fatidico dell’esame.
In classe le mie amiche stavano ripassando.
« Oh no! Non ho capito niente del programma di matematica! Aiuto! » disse Aya.
« Vuoi un umeboshi da mettere in testa? » proposi.
« Ma che dici? » replicò Haruka nervosa.
« Retsu… » pensai « Ieri sera ha studiato fino a tardi.. si sarà svegliato in tempo? »

Intanto egli stava correndo. Si trovava vicino alla stazione.
« Sono le otto e un quarto.. se corro farò in tempo! Ho dormito poco ma profondamente, e ora ho tutto chiaro in testa! » rifletteva serio. « Ricordo tutto quello che ho studiato! E questo odore acre…»
Poi si fermò e guardò in alto, nel terrazzo.
« Odore acre? » si chiese.
Una ragazza stava vomitando. Retsu salì le scale. La stava osservando da dietro « Ha la divisa della nostra scuola… non ho tempo per fermarmi… Ma non posso far finta di niente! » Perciò disse: « Ehi, tu! »
La ragazza si girò. Era Hanada.
« Avrei voluto far finta di niente! » pensò stupito.
« Hai mal di stomaco? E’ vero, prendevi quelle medicine.. »
« Lasciami stare… prima degli esami sono sempre stressata » rispose.
« Ti accompagno in infermeria! » propose mio fratello « Vieni! »
« Lasciami stare! Non voglio andare a scuola! »
« Dato che non hai amici ti butti sullo studio » replicò Retsu « Ma così tutti pensano che sei una secchiona e ti evitano di più. » Poi riprese a camminare « Non ho tempo di fare consulenze psicologiche! »
« Incredibile! » pensò Hanada « Ecco perché non sopporto i ragazzi popolari! Se non sei carina non ti ascoltano neanche! » Poi svenne. Mentre cadeva mio fratello risalì le scale e la prese.

« Le lezioni sono finite! Ragazzi devo chiudere il cancello! » avvertì la scuola.
Io e Tetsu scorgemmo Retsu arrivare.
« Retsu?! » dicemmo.
« Buongiorno! » rispose un po’ affaticato.
« Buongiorno? Sei arrivato ora? Ma perché? » chiesi.
« Perché.. ho dormito troppo.. credo.. .» replicò.
« Ahah! » ridemmo tutti.
Poi Tetsu gli diede un calcio sugli stinchi.
« Tetsu! Sei impazzito?! » meditò « Per salvare quella ragazza, mi sono praticamente rotto una gamba! Ma se dico una cosa del genere sembrerò un coniglio! »
« Mi hai fatto male, Tetsu! » disse sorridente.
« Mi sembra il minimo » rispose l’altro.
Io divenni seria: « Retsu, vieni con me. »
« Accidenti… anche Shizuka è arrabbiata… » ponderò mentre lo portavo in corridoio « Ma certo. Quale che sia la ragione, li ho delusi.. non ascolterà le mie scuse… »
« Senti Shizuka… »
Arrivammo in una stanza.
« Che aspetti? Entra! » gli ordinai.
Eravamo in infermeria. Lo feci sedere su uno sgabello.
« Fammi vedere la gamba! » dissi « avanti! Guarda qui! E’ tutto viola! E tu facevi finta di niente… »
« Me lo sono fatto cadendo dalle scale, mentre uscivo di casa.. » rispose.
« Non puoi esserti fatto un livido del genere da solo! E poi, tu che sei così bravo negli sport, non ci credo che sei caduto in casa! Pensi che non ti conosca? »
« Ma come hai fatto a capire che ero ferito? » chiese « Tetsu non si è accorto di niente, anzi mi ha dato un calcio proprio in quel punto!
« Ma che dici? » ribadii « Tetsu lo sapeva benissimo! Lo ha fatto apposta! »
« Che cosa?! Lo uccido! »
« Dice di averti dato un calcio per permettermi di portarti subito in infermeria! Altrimenti non ci saresti mai venuto! »
« Certo che quando vuole fare del bene Tetsu usa metodi un po’ violenti! » esclamò.
« Sai com’è fatto.. non è tipo da chiederti come stai… » risposi. « Sono sicura che lo capisci.. »
« Parli come un’indovina, Shizuka!! »
« Non è un gran complimento! Quando vivi per sedici anni con qualcuno, impari a conoscerlo! »
« Sarà solo questo? » rimuginò Retsu « O perché è nostra sorella? E’ perché è Shizuka… »

Qualche giorno dopo.
« Ecco i risultati dei test.. » disse il professore. « Hama…. Hirai… Mamiya.. »
« Ehi, studiare è servito a qualcosa! » esclamai quando osservai il mio test.
Poi corsi da mio fratello « Retsu! Com’è andata? »
« Molto meglio di quanto pensassi.. se mi ci metto, sono un vero genio! Ma dato che ho saltato il primo giorno, non ho avuto il massimo dei voti.. » rispose « Mi dispiace… »
« Ma che dici.. » lo consolai.
« Scusate.. » si avvicinò Hanada con voce flebile. « per quello che è successo l’altro giorno.. grazie… »
« Ma certo! Retsu, chiedi scusa ad Hanada per come l’hai trattata in biblioteca! » intervenni.
« Ma no, non è per quello! » replicò lei.
« Pari. » dichiarò Retsu.
« Eh? »
« Siamo pari, no? » proseguì.
Hanada fece un sorriso.
« Shizuka.. ti invidio.. vorrei essere come te! » disse.
« Ma che dici? » risposi « Io sono una persona così ordinaria.. non sono né intelligente né carina… Non hai niente di cui invidiarmi! »
Abbassò la testa: « Hai ragione.. non devo cercare di assomigliarti.. devo essere me stessa! »
Io, che ero presa dallo sforzo di essere gentile, mi sentii gelare.
« Accidenti! Le odio le persone intelligenti! » esclamai quando Hanada scese le scale.

A casa mia, la sera, circondammo tutti mia madre.
« Ho avuto il voto più alto in tutti gli esami! Risponderai a me, invece che a Retsu? » chiese Tetsu. Proseguì: « Non è giusto che sia solo lui a competere, no? Mamma devi dirci se Shizuka è stata adottata. »
« No. » rispose seria. Ci stupimmo tutti.
« Pensavi ancora a quella storia, Retsu? » chiesi.
« E allora perché quella volta ci hai mostrato solo un estratto di nascita e con l’intero stato di famiglia? » insistette « Normalmente quando si fa richiesta al comune.. ti danno una copia di tutto il registro di famiglia… perché ti sei fatta dare solo il certificato di Shizuka? »
« Accidenti, non pensavo foste attenti ai dettagli! » replicò mamma « Comunque Shizuka non è stata adottata. »
« Ma allora perché? » urlò Tetsu.
Mia madre si accese una sigaretta « Non lo capisci? Sarai anche bravo a scuola, ma a volte sei un po’ ottuso! »
Io e Retsu avevamo una espressione interdetta.
« Voi due avete capito, vero? » chiese mia madre guardando noi due. « Shizuka è la mia vera figlia, quindi quello che non volevo che voi scopriste.. prova a rispondere tu, Shizuka. »
Io ero preoccupata: « Quello che volevi nascondere è che…. Uno dei gemelli in realtà è stato adottato!! »


Edited by .: ™Lady Monny™ :. - 11/2/2008, 12:00
 
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Braska_Il Khajiit
view post Posted on 7/1/2008, 22:47




Questo manga è interessantissimo, non lo avevo mai letto, proprio divertente!
Forse non sei una grande scrittrice ma riesci a raccontare la storia proprio come se fosse un manga, sei molto brava! Certo che riportare tutto il manga deve esssere una faticaccia immane! Complimenti per l'impegno! ^^

Ah, e voglio il seguito il prima possiblile! (*O*)
 
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™Moony Monny™
view post Posted on 8/1/2008, 14:13




Grazie mille e sono contenta che ti piaccia!
E sono stata fortunata che l'ha letto una persona che non aveva mai sfogliato il manga! :D Te lo gusti di più! ^^

Ora il seguito lo sto scrivendo e manca poco :)
 
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Braska_Il Khajiit
view post Posted on 8/1/2008, 17:02




La aspetto, sei molto gentile a faticare tanto! Per curiosità, quanto è lungo il manga?
 
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™Moony Monny™
view post Posted on 8/1/2008, 17:21




Allora... il manga ha 9 volumi... abbastanza sostanziosi.

io comunque scrivo molto veloce quindi non ci metterò molto a terminarlo.... ^^

2° capitolo quasi finito :D
 
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Braska_Il Khajiit
view post Posted on 8/1/2008, 17:30




Apprezzo in ogni caso lo sforzo! ^^
*me attende con ansia*
 
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™Moony Monny™
view post Posted on 8/1/2008, 20:59




Ho messo il secondo capitolo :D
 
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Braska_Il Khajiit
view post Posted on 8/1/2008, 21:15




Grazie Monny-chan! Appena finirà Nana lo leggerò e te lo commento! ^^
 
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™Moony Monny™
view post Posted on 9/1/2008, 14:28




Ciao ^^
L'hai letta? ^^
Intanto inizierò il 3° capitolo... :D
 
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view post Posted on 9/1/2008, 14:48
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ke brava!!!!! io l'ho letto m è piaciuto un sacco XD
 
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™Moony Monny™
view post Posted on 9/1/2008, 15:03




Grazie :D
A me il manga è piaciuto da matti ^^
 
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Braska_Il Khajiit
view post Posted on 9/1/2008, 16:32




Mi ero dimenticato di commentare XD

Ho trovato un errorino! *O*

CITAZIONE
Intanto io stavo pranzando di fuori, seduta sugli scalini, nel retro della scuola. Con me c’era anche Suzuki.

E' una frase impossibilile, intanto sta a significare nello stesso momento, però Suzuki non può essere contemporaneamente in due posti!

Per il resto meraviglioso, aspetto la prossima parte! ^^
 
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™Moony Monny™
view post Posted on 10/1/2008, 14:24




Oddio scusami XD
Vado abbastanza di fretta per rispettare i tempi che non ci ho fatto caso ^^

Comunque grazie XD
 
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Braska_Il Khajiit
view post Posted on 11/1/2008, 17:17




CITAZIONE (™Moony Monny™ @ 10/1/2008, 14:24)
Oddio scusami XD
Vado abbastanza di fretta per rispettare i tempi che non ci ho fatto caso ^^

Comunque grazie XD

Ma figurati, grazie a te per permettermi di leggere questo manga! *ç*
 
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™Moony Monny™
view post Posted on 12/1/2008, 12:44




XD Io invece ringrazio voi lettori ^^
Alla prossima puntata ^^

Ps. Probabilmente farò anche Galism o lovely complex ^^
 
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18 replies since 7/1/2008, 21:14   414 views
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