La Notte dei Cristalli (1938)

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Braska_Il Khajiit
view post Posted on 24/1/2008, 17:18




Non ha molto a che vederecon i manga... comunque mi è venuto abbastanza bene, quindi ho pensato di farvelo leggere XD

Si tratta di un racconto ambientato nella Germania del 1938, più precisamente nella Notte dei Cristalli, cioé nella celebre notte dove i nazisti deciserò di dar via alla Soluzione Finale di Hitler, distruggendo tutti i negozi ebrei ed appicandogli fuoco.

Spero vi piaccia ( è un tema che mi hanno costretto a scrivere a scuola XD )




La notte dei Cristalli (1938)

Fuoco. Fiamme. Vetri rotti. Questo è tutto ciò che possono vedere i miei occhi, nella notte del 9 Novembre 1938.
Pletemberg, paese dove ho sempre vissuto tranquillamente assieme ai suoi abitanti, così allegri e spensierati… gli stessi abitanti che oggi tentano di eliminarci.
La mia città è in rovina. La gente continua a fuggire, mentre quelli che una volta erano i miei allegri compaesani distruggono la città, convinti dalla “Soluzione Finale” di Hitler. Le grida delle altre persone coinvolte, non importa se uomini, vecchi, donne o bambini, coprono il paese, accompagnate dal divampare delle fiamme che si levano dai nostri negozi, appiccate dagli stessi nazisti. Ho paura.
Perché sta succedendo tutto questo, mi chiedo. Perché?
Perché sono un ebrea. Il mio nome è Krjstal, e questa è la mia storia.

*

E’ iniziato tutto due settimane fa. Mi ricordo che era una giornata calda, strano per la fine d’Ottobre. Fuori si stava così bene che avevo deciso di andare a trovare la signora Karola, la mia vicina di casa. Adoravo andare a trovarla, oltre per il suo meraviglioso carattere anche per l’appariscente giardino che possedeva, pieno di piante rare, in pratica introvabili in quella zona della Germania. Mi ricordo benissimo i ciclamini, che facevano da padroni in quel bellissimo giardino variopinto.
Là c’era un’incredibile atmosfera, piena di tranquillità e armonia… se ci penso ora, credo veramente di non aver mai respirato un aria così pulita.
Presi di fretta il libro che stavo leggendo, “Il nascondiglio” di De Marques, dal ripiano della credenza, ed uscì da casa salutando i miei genitori, per poi avviarmi dalla vicina di casa. Non appena mi ritrovai all’esterno, mi senti addosso numerosi sguardi gelidi. Da quando a capo della Germania vi era Hitler, l’ambiente tranquillo e meraviglioso di quel paesino a ridosso della montagna era profondamente cambiato. I paesani si portavano dietro un alone di sospetto, misto a tristezza, che ingrigiva l’ambiente circostante… Pletemberg non era più quella di una volta.
Bussai alla porta di Karola, che però tardava ad aprire. Finalmente sentii un rumore proveniente dall’interno… era la voce di Karola, che avvisò “ Un secondo, sto arrivando!”.
Passarono ancora un paio di secondi, prima che Karola aprisse la porta della vecchia casa coloniale, con il suo solito sorriso spensierato. Chiunque la vedesse, non potrebbe mai pensare che questa donna abbia 42 anni. A prima vista può addirittura essere scambiata per una ragazza, anche se più per il suo modo di agire, che per il suo aspetto. Infatti è una persona molto gioviale e generosa, vivace e coraggiosa... per il resto ha un normale aspetto da donna sola, di media statura, con dei capelli vivaci rossi, e gli occhi azzurri. Krjstal la conosce da moltissimo tempo, da quando era ancora un bambina. Infatti molto spesso i genitori la consegnavano a lei, quando dovevano andare a lavorare alla farmacia che gestiscono. E anche per questo che vedo Karola un po’ come una seconda madre.
“Ah, Krjstal, sei tu! “ mi salutò immediatamente Karola “Come stai piccolina?” mi chiese, in modo vagamente provocatorio. Io, con una faccia scocciata, nascosta piuttosto male, le risposi “ Bene… ma non chiamarmi piccola, oramai ho 15 anni! “.
Karola mi sorrise. Il sorriso era la cosa più bella di lei, riusciva a farti sentire bene con te stessa, quasi.
“Allora, cosa sei venuta a fare qua? “ mi interpellò, mentre io ero ancora ammaliata dal suo incredibile sorriso. “Bé, veramente… Papà e Mamma non ci sono, e così ho pensato di fare un salto da te, per rivedere ancora il tuo giardino e stare un po’ a leggere là… c’è un’incredibile tranquillità in quel posto…”.
Guardandomi, continuò a sorridere, per poi asserire “ Lo ho sempre detto che quel posto è speciale, ti fa… sentire libero! “, rise, mentre mi accompagnava al suo meraviglioso e variopinto giardino. “Sistemati pure vicino alle Ortensie, hanno un profumo veramente rilassante in questa stagione” Mi avvisò Karola.
Mi avvicinai ad esse… erano veramente meravigliose! Karola possedeva un enorme cespuglio di Ortensie viola, ma non un viola qualunque. Il viola di quei fiori era intenso, ma allo stesso tempo delicato, tanto da emanare una misteriosa e soffusa aura attorno ad esse.
Mi poggiai sul muretto che costeggiava il giardino di Karola, proprio accanto alle Ortensie, speranzosa di potermi rilassare con la lettura.
“Ah!” mi tornò alla mente improvvisamente “ Karola… posso chiederti una cosa ?”
Karola si trovava a pochi metri da me, cercando di potare un cespuglio di Clerodendri. Senza neppure girarsi, essendo impegnata in quel lavoro che doveva essere fatto con molta attenzione (per evitare di rovinare i fiori del Clerodendro) rispose si, molto distrattamente.
“Senti… per caso hai notato anche tu il repentino cambiamento della gente del paese? Sembrano tutti… freddi… gelidi… “ le dissi “ Inizio a pensare che mi odino!”, aggiunsi, quasi per scherzare.
Karola ebbe un fremito, che notai immediatamente. Era evidente la sua preoccupazione, soprattutto per fiore di Clerodendro che aveva appena tagliato, a cui teneva tantissimo. Improvvisamente si voltò, e lentamente si avvicino a me.
Mi abbracciò, spontaneamente, e disse “ In questo periodo sono tutti presi dal pensiero di Hitler”. Queste sue parole mi spaventarono terribilmente.
“ il pensiero di Hitler… intenderà la così detta Soluzione Finale? “ pensai.
Mi guardò dolcemente “Ti prego, cerca di stare attenta… e non farti notare… non so cosa farebbero se ne avessero l’occasione… e se ti dovesse succedere qualcosa… io… io…” Karola iniziò a piangere. Non l’avevo mai vista così triste, in realtà non l’avevo mai vista piangere. Se addirittura lei era così preoccupata, dovevo veramente stare attenta. La abbracciai e cercai di consolarla. Detestavo vederla così.
Per fortuna si riprese quasi subito, e smise di piangere... potevo tornare a casa tranquilla.
A casa mia continuai a pensare a ciò che mi aveva raccomandato Karola, però non mi veniva in mente nulla che potesse aiutarmi, oltre al barricarmi in casa sino alla fine del Reich di Hitler. Però ammisi che non era di certo un piano fattibile.
Alla fine rinunciai, e decisi di rimettermi a leggere il mio libro, con l’intento di rilassarmi. Mi avvicinai alla mensola dove lo avevo poggiato, e un idea arrivo come un fulmine in ciel sereno. “Ma certo! “ gridai ”Un nascondiglio! “
 
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Chibi~Chan
view post Posted on 24/1/2008, 17:29




Mamma mia ma sei bravissimo cn le parole!!!!!! complimenti molto bello...curiosità..c'è un seguito??
 
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Braska_Il Khajiit
view post Posted on 25/1/2008, 00:23




Azzie *////*
Bhe, certo che lo scriverò, non è ancora finita la storia dopotutto! °ç°







*me collauda il nuovo avatar*
 
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view post Posted on 25/1/2008, 08:49
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è bellissima.... m sn venuti i brividi.... complimenti sei davvero bravo... aspetto il seguito XD

ot.: bellissimo il tuo nuovo avatar è tr puccioso... *.*
 
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3 replies since 24/1/2008, 17:18   1552 views
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