 | °oVale93o° |
| | ciao a tutti!!  eccomi alla mia firstissima fanfiction!  ieri notte (come al solito, ormai non c'è più da stupirsiXD) ho avuto uno dei miei soliti "lampi d'ispirazione" e ho cominciato a scrivere queste fanfiction su lc! la storia si colloca quando ormai risa e otani stanno per finire l'università... vi avverto che sarà una storia a molti capitoli, una vera miniserie manga!XD a dire il vero mi vergogno un po', soprattutto per le scene romantiche... mentre scrivevo quello spezzone il mio cuore batteva all'impazzata mentre mi immaginavo la scena!XD Ecco il primo capitolo, spero che vi piaccia... ----------------------------------------------------------------------
Prologo
Sono passati quasi tre anni dalla fine della scuola superiore. Risa e Otani sono due studenti ormai prossimi alla laurea e felicemente fidanzati. Da un anno a questa parte avevano smesso di vedersi con i loro vecchi amici delle superiori Nobu, Nakao, Chiharu e Suzuki, presi dalle nuove amicizie e dall’imminente esame che avrebbero dovuto affrontare.
Capitolo 1: Un risvolto inaspettato
Ore 16.00, le lezioni erano appena terminate. Otani uscì dall’aula e si diresse verso l’uscita. Si prese una bibita per rinfrescarsi e poi andò davanti all’università che frequentava Risa, aspettando che anche lei uscisse.
Siccome Risa non si faceva ancora viva, si sdraiò sull’erba del parco lì vicino.
Circa mezz’ora dopo si vide uscire dal cancello una bella ragazza dai capelli rossi, alta sul metro e settanta. Era molto facile individuarla tra la folla per la sua altezza e spesso e volentieri attirava l’attenzione su di sé, cosa che le dava leggermente fastidio. Ma ormai ci aveva fatto l’abitudine.
Risa si guardò attorno. Probabilmente stava cercando Otani, che la sera prima le disse che sarebbe andato a prenderla alla fine delle lezioni.
Credeva che non fosse ancora arrivato, perciò aspettò ancora un po’. Alla fine si spazientì e fece per andarsene da sola. Passò per il parco e vide Otani, che stava tranquillamente sonnecchiando sull’erba.
Si avvicinò a lui e facendo attenzione a non svegliarlo si mise a fissarlo. Anche lui era un ragazzo molto carino e a Risa sembrava che lo fosse diventato ancora di più da quando avevano iniziato l’università.
Pensando a questo le venne voglia di baciarlo. Però forse si sarebbe innervosito se si fosse svegliato all’improvviso, per questo evitò.
Si distese anche lei sull’erba e dopo un po’ si addormentò, stremata dallo stress emotivo pre-esame che la attanagliava in quei mesi.
Non si sa quanto tempo sia passato, ma ormai era quasi sera. Risa stava dormendo ancora, quando a un certo punto si sentì un respiro caldo sul viso. Aprì lentamente gli occhi e vide Otani a neanche due centimetri dal palmo del suo naso. Si può certamente intuire cosa stesse cercando di fare. Però Risa si spaventò e gli diede una bella spintonata, facendolo cadere a terra con violenza. Ovviamente reagì male.
Otani: - Ehi, si può sapere che diavolo ti è preso?! Mi hai fatto male!
Lei arrossì in modo evidente.
Risa: - C-che è preso a te semmai!
Si alzarono in piedi e si andarono a sedere su una panchina lì vicino. C’era un silenzio imbarazzante. Non si parlarono per un po’, poi Otani decise di allentare l’atmosfera tesa che si era creata.
Otani: - Oggi sei uscita piuttosto tardi, eh?
Risa: - Eh? Ah! S-sì… Sono rimasta un po’ di più in classe con Kana a studiare… Non avevo capito una cosa…
Otani sbuffò sorridendo.
Otani: - La solita stupida.
Risa: - Ehi, come ti permetti?? Ti ricordo che neanche tu sei tanto bravo nello studio!
Otani: - Sarà anche vero, ma di certo sono più intelligente di te.
Risa si spazientì.
Risa: SGRUNT! Sì, come no!
Detto questo si girò dall’altra parte, dando le spalle a Otani.
Stettero di nuovo in silenzio e l’atmosfera sembrava ancora più tesa di prima. A un certo punto Otani si stufò di quell’aria irrespirabile. Abbassò lievemente la testa e si mise una mano dietro la nuca.
Otani: - Senti… Mi dispiace… Non volevo offenderti.
Risa non si voltò.
Risa: - Lo so… Non è quello…
Otani: - Eh? E allora perché mi tieni il broncio?!
Risa: - Non ti sto tenendo il broncio!
Otani: - E invece sì!
Risa: - E invece no!
Otani cominciò a spazientirsi e afferrò Risa per un braccio, facendola girare per forza verso di lui.
Otani: - E adesso mi dici che diamine ti ho fatto per… Huh?
Rimase piuttosto sorpreso dall’espressione di Risa. Era tutta rossa in viso. Si fissarono per un attimo, poi Risa ritirò il braccio verso di lei e distolse lo sguardo da quello di Otani. Parlava in modo flebile.
Risa: - Sei soddisfatto adesso?
Otani: - Ehm… Ecco… Io… Perché hai reagito in quel modo?
Risa: - Non ci arrivi da solo??
Otani: - Ehm… Veramente no… Non mi viene in mente niente.
Risa: - …
Otani: - …
Risa: - Prima… Cosa stavi cercando di fare?
Otani: - Eh? Quando?
Risa: - Non fare il finto tonto! Mentre dormivo…
Otani: - Mentre dormivi? Io non… Ah!
Allora si rese conto di quello che voleva dire Risa. Rimase in silenzio per qualche secondo. Si passò di nuovo una mano dietro la nuca e arrossì leggermente.
Otani: - Stavo… Ehm… Stavo facendo quello che di solito i ragazzi fanno alle proprie fidanzate!
Risa si strinse i pugni.
Risa: - E non potevi aspettare che mi svegliassi allora? Che ti è preso all’improvviso? Questa è la prima volta che ti comporti così… Mi hai sorpresa!
Otani era piuttosto imbarazzato.
Otani: - Uffa! Se ti dà così tanto fastidio allora non lo farò più! Scusami tanto!
Detto questo si voltò dall’altra parte.
Risa pensò che forse si era arrabbiato con lei. Si sforzò di essere più gentile.
Risa: - A-ehm… Scusami… Non volevo dire questo… Non mi dà affatto fastidio, anzi… È solo che… Non è da te comportarti così… Quindi mi chiedevo…
Dopodichè non riuscì più a trovare le parole giuste per continuare il discorso e restò in silenzio. Otani continuava a voltarle le spalle e cominciò a preoccuparsi sul serio. Gli toccò la spalla con la mano, cercando di farlo girare verso di lei.
Risa: - Otani…
Non fece in tempo a dire niente che Otani si girò di scatto, la prese per i polsi e la baciò. Ma non era un bacio come tutti gli altri. Di solito i loro baci erano a fior di labbra e duravano poco più di un istante, mentre quello fu molto più intenso e più profondo… Risa rimase con gli occhi spalancati… Non poteva credere a quello che stava succedendo… Dopo un po’ si lasciò andare e chiuse gli occhi… Otani rallentò la stretta dei polsi e Risa mise le braccia intorno al collo di Otani, mentre lui la strinse forte in vita. Stettero così per un po’ quando Risa cominciò a sentire qualcosa che si stava muovendo nella sua bocca… Risa si sentì alzare vertiginosamente la temperatura in corpo e cercò di rispondere facendo altrettanto con lui… Ma per qualche motivo si sentiva troppo su di giri e cominciò a mancarle il fiato. Cercò di staccarsi dalle labbra di Otani.
Risa: Mph… O-Otani… Mph… Non respiro…
Otani se ne accorse e lasciò la presa. Risa riprese un po’ di fiato. Erano entrambi più imbarazzati che mai. Evitarono di guardarsi e di parlarsi.
Però cominciava a farsi tardi ed era ormai giunta l’ora di tornare a casa.
Otani: - Beh… Che ne dici se torniamo a casa?
Risa: - Sì… Credo sia ora di andare…
Otani si alzò in piedi, sempre evitando di guardare Risa.
Otani: - Dai alzati, ti accompagno. Non mi fido a lasciarti in giro da sola a quest’ora.
Risa fece cenno di sì con la testa.
Si incamminarono per tornare a casa, ma stettero distanti tra loro di ben due metri… Dopo venti minuti arrivarono a casa di Risa.
Otani: - Ehm… Allora io vado… Ciao, ci vediamo domani.
Risa: - Ciao…
Otani stava per andarsene, quando Risa lo chiamò.
Risa: - Aspetta, Otani!
Otani: - Eh? Che c’è?
Risa corse verso di lui, prese il suo viso tra le mani e lo baciò. Otani non se l’aspettava proprio. Risa era un po’ arrossita e faticava a guardarlo in faccia.
Risa: - Ecco… Grazie per oggi… Ciao!
Una volta finita la frase corse dentro casa senza voltarsi un attimo.
Otani rimase impalato in mezzo alla strada per un bel po’. Poi sorrise.
Otani: - “Grazie per oggi”… Che intendeva? Aah che strana tipa.
Poi si incamminò verso casa sua.
Ormai era chiaro che c’era qualcosa di diverso nell’aria… L’inizio per il grande passo…
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Capitolo 2: Sotto la pioggia
Quella sera Risa dormì malissimo. Erano successe molte cose. Troppe forse. Pensava allo strano atteggiamento di Otani, che era diventato più affettuoso del solito… Per non parlare di quel lungo bacio… A quel punto dei dubbi cominciarono a sconvolgerle la mente: davvero Otani voleva… No, non è possibile… Non si sentiva ancora pronta per una cosa del genere…
Questo era ciò che pensava lei. Il problema è quello che pensava Otani. Altra casa, altri pensieri.
Otani: - “Ma che diavolo mi è preso oggi? Mi sento strano… Di solito non avrei mai fatto una cosa del genere… Accidenti, adesso me ne vergogno da morire… Possibile che io davvero voglia… Di già?! Uffa… Con che faccia devo guardare Koizumi domani…? E soprattutto che devo dire, che devo fare… Sento che le cose si stanno davvero complicando. Ho più di 20 anni, è ovvio che pensi al sesso… Però avrei potuto benissimo controllarmi stamani… Ma non ce l’ho fatta… Che mi sta succedendo?”
E così i due ragazzi, presi dai loro pensieri, non si addormentarono e rimasero a riflettere tutta la notte… Senza poi giungere a una valida conclusione.
L’indomani si svegliarono entrambi di malavoglia e si addormentarono durante le lezioni. Al loro termine, come al solito, Otani andò all’università di Risa. Ma stavolta non c’era più bisogno di aspettarla. Era già davanti al cancello. I due si fissarono un attimo in silenzio. Si vedeva chiaramente che erano imbarazzati.
Risa: - Ehm… Ciao!
Si sforzò di sorridere.
Otani: - Ciao… Dormito bene?
Risa: - Veramente no…
Otani: - Neanch’io…
Risa: - Pensavi a qualcosa in particolare?
Otani: - Non proprio… Semplicemente non riuscivo a prendere sonno.
Risa: - Capisco… Beh, vogliamo andare?
Otani: - Sì…
Camminarono l’uno accanto all’altra guardandosi di sottecchi a vicenda, cercando di non farsi notare. Dopo un po’ passarono davanti a una sala giochi. Non l’avevano mai vista prima. Probabilmente aveva appena aperto. A Risa brillarono gli occhi.
Risa: - Ehi Otani, ci andiamo, ci andiamo??
Gli disse prendendolo per il braccetto.
Otani: - Se proprio ci tieni…
Entrarono nella sala giochi e si divertirono come dei pazzi per tutto il pomeriggio. Sembravano essere tornati i ragazzini delle superiori di un tempo. E Risa pensò.
Risa: - A me piace così. Adoro divertirmi e ridere come un’idiota insieme a Otani. Non voglio pensare a queste cose cupe. Ci penserò al momento.
Anche Otani pensò più o meno la stessa cosa.
Ormai si era fatto tardi ed era giunta l’ora di tornare a casa. Uscirono dal locale ma… Videro che fuori pioveva a dirotto! Era scoppiato un temporale.
Risa: - Waaa, che tempaccio… Che facciamo, Otani? Io non ce l’ho l’ombrello…
Otani: - Neanch’io… Innanzitutto dovremmo trovare un posto dove ripararci…
Risa: - E dove possiamo andare?
Otani: - Fammi pensare… Ah! Casa mia è qui vicino!
Risa rimase un po’ turbata.
Risa: - C-Casa tua?
Otani: - Sì… Però dobbiamo correre un po’. Sei pronta? Al mio tre andiamo. Uno… Due… Tre!
Otani prese Risa per mano e cominciarono a correre sotto la pioggia scrosciante, cercando di ripararsi come potevano. Finalmente arrivarono a casa di Otani. Lui prese le chiavi in fretta e furia e cercò di aprire la porta il prima possibile. Quando entrarono dentro, entrambi avevano il fiatone.
Risa: - Mamma, che corsa… Proprio oggi doveva mettersi a piovere così??
Otani: - A quanto pare siamo stati sfortunati… Dai, vieni in salotto.
Risa: - Otani… Tua madre e tua sorella dove sono?
Otani: - Non ci sono. Mia madre è andata a trovare mio padre fuori città e mia sorella rimarrà a dormire a casa di un’amica per qualche giorno.
Risa: - Ah… Quindi… Siamo da soli?
Otani: - Già…
Si sedettero un po’ sul pavimento. Bagnati fradici com’erano non potevano certo mettersi sul divano.
Otani guardò Risa e arrossì all’improvviso. Lei se ne accorse.
Risa: - E adesso cos’hai?
Otani: - Koizumi… I tuoi vestiti… Si vede tutto!
Risa si diede un occhiata e le prese un colpo. Era così bagnata che gli abiti le erano diventati trasparenti e la biancheria intima si vedeva tale e quale. Otani la stava ancora guardando.
Risa: Che ti guardi, brutto porco!
Gli disse sbalanzandolo dall’altra parte della stanza.
Otani: - Ahia… Che bisogno c’era di reagire in quel modo??
Risa: - È colpa tua! Potevi almeno girarti!
Detto questo si voltò dall’altra parte. Stettero in silenzio per un po’, quando Otani si accorse che Risa stava tremando. Doveva sentire molto freddo. Fece per avvicinarsi a lei. Le sfiorò la spalla con la mano.
Otani: - Koizumi, stai b…
Non fece in tempo a finire la frase che Risa schiaffeggiò la sua mano.
Risa: - Lasciami stare!
Otani: - Ma che fai?? Io volevo solo aiutarti!
Risa: - Zitto!
Si azzittirono entrambi, ma Risa continuava a tremare. Otani la fissava e vederla così gli faceva tenerezza. Si avvicinò lentamente e la abbracciò forte da dietro le spalle. Risa rimase di sasso.
Risa: - Otani, che stai facendo?
Otani: - Non si capisce? Ti sto riscaldando… Stai tremando come una foglia.
Risa: - Dai staccati, non ne ho bisogno.
Risa tentò di liberarsi con tutte le sue forze, ma Otani non si decideva a mollare la presa. Alla fine Risa si arrese. Dopo qualche minuto di silenzio…
Otani: - Senti… Ho fatto qualcosa di sbagliato?
Risa: - Eh? No… Perché me lo chiedi?
Otani: - Perché ultimamente ti stai comportando in modo strano…
Risa: - S-Strano? In che senso?
Risa cominciava a sentirsi agitata.
Otani: - È che ultimamente mi sembri così distante… Sembra quasi che tu non gradisca la mia presenza.
Risa: - M-Ma che dici? Non è affatto vero…
Otani: - A me dai questa impressione.
Risa: - Ti dico che non è così!
Otani: - Ah si? E allora dimostramelo.
Risa: - Eh?
Otani lasciò la presa e si spostò davanti a Risa. La guardò in modo molto intenso, le toccò il viso con la mano e cercò di baciarla. Le loro labbra si stavano per sfiorare, quando…
Risa: N-No!
Diede una spinta a Otani e diventò tutta rossa in viso. Però Otani ci rimase male. Era stato rifiutato. La sua ragazza aveva rifiutato di baciarlo. Pensando a questo si arrabbiò.
Otani: - Vedi che c’è qualcosa che non va?? Ti rendi conto di quello che hai appena fatto?
Risa: - A-ehm… Scusami… Non volevo… Davvero…
Otani: - Ma si può sapere che ti prende ultimamente?! Non sembri più tu!
A questo punto anche Risa si spazientì.
Risa: - Cosa mi prende?? Proprio tu mi stai chiedendo cosa mi prende??
Otani: - Certo! Sei strana!
Risa: - Casomai sono io che dovrei chiederlo a te!!
Otani: - Ma che dici?? Allora dimmi cosa avrei che non va!
Risa: - Ok, te lo dico io! Prima cerchi di baciarmi mentre dormo e poi è successo quello…
Otani: - “Quello”?
Risa: - Sì, “quello”! Il bacio intendo…
La sua voce si fece più fievole.
Risa: - Non mi avevi mai baciata in quel modo…
Otani restò in silenzio e ci pensò un attimo.
Otani: - Ti ha dato fastidio per caso?
Risa: - No, non mi ha dato fastidio…
Cercò di voltarsi dall’altra parte, ma Otani la fermò mettendole una mano sul viso. La guardò intensamente, il suo sguardo si fece serio tutto d’un tratto. Avvicinò il suo viso a quello di Risa, si sentivano i respiri caldi affannosi sia di lui che di lei. Risa guardando Otani si sentì sciogliere e si lasciò andare. Finalmente le loro labbra si toccarono. Come il giorno prima, non fu un bacio innocente, ma molto passionale. Otani fece stendere Risa sopra il pavimento e si mise sopra di lei. Poi continuò a baciarla allo stesso modo più e più volte. I loro baci erano piuttosto brevi, ma coinvolgenti. Risa si sentì di nuovo salire la temperatura in corpo, ma stavolta non si volle fermare. Entrambi si stavano eccitando moltissimo. Risa mise le braccia intorno al collo di lui e le gambe intorno alla parte di sotto. Lo strinse fortissimo, non voleva assolutamente staccarsi da lui. Dal canto suo Otani continuò a baciarla ripetutamente e intanto una mano reggeva la testa di Risa, mentre l’altra la fece scivolare vicino al seno. Dopo averlo appena sfiorato le sbottonò la camicetta, poi andò più in basso, le alzò la gonna e le mise la mano sul sedere. Stettero in questa posizione per molto tempo, continuando a baciarsi e a baciarsi. A un certo punto Otani si staccò un attimo, si mise sulle ginocchia e si tolse la maglietta. Risa lo guardava con la luce negli occhi. In quel momento le sembrò davvero bellissimo. Alzò un po’ il busto e prese tra le mani il viso di Otani.
Risa: - Otani… Ti amo.
Otani anche se non lo dava a vedere era molto felice e per tutta risposta ricominciò a baciarla. Si distesero di nuovo sul pavimento e continuarono.
Dopo un po’ Otani schiacciò per sbaglio il pulsante dello stereo, accendendo la radio con il volume della musica piuttosto alto.
Risa: - Otani, vai a spegnere la radio.
Otani: - No dai lascia stare. Ci penserò dopo.
Risa: - Però… E va bene…
Chiarita la cosa ripresero da dove erano rimasti. Stavano quasi per togliersi gli altri vestiti quando… Si spalancò la porta! Era la sorella di Otani. Lei rimase di sasso.
Sorella: - Oddio, scusate!
Detto questo richiuse la porta sbattendola con violenza.
Sorella: - Eh? Ma che cavolo sto facendo?!
Così riaprì la porta e urlò.
Sorella: - At-chan! Che diamine stai facendo?! Sul pavimento poi!
Risa e Otani erano rimasti immobili per un attimo, ancora scioccati dall’entrata improvvisa. Poi arrossirono di colpo e si misero seduti. Erano imbarazzatissimi ed era credibile, poverini.
Sorella: - At-chan mi vergogno di te! Ti sembra il luogo e il momento?? E che ci fa quella radio sparata ad altissimo volume?? Corri a spegnerla.
Otani si alzò senza obbiettare.
Otani: - Sì…
La sorella di Otani si avvicinò a Risa.
Sorella: - Oh mio Dio, Koizumi-chan! Sei tutta bagnata! Presto, vatti a fare un bagno caldo o ti prenderai un malanno!
Risa: - Ehm, grazie ma… Posso andare a casa…
Sorella: - Non se ne parla! Fuori sta ancora piovendo.
Risa: - Ok…
Sorella: - Più tardi ti dò io dei vestiti asciutti.
Risa: - Grazie...
Così Risa se ne andò in bagno. Otani e sua sorella rimasero da soli.
Sorella: - Ehi At-chan, ti sei dato da fare con la tua ragazza, eh?
Disse ridendo. Invece Otani era un po’ incavolato.
Otani: - Se è così perché ci hai interrotto?!
Sorella: - Beh, perché non stavate nelle condizioni adatte! Sul pavimento e bagnati fradici… Volevate beccarvi una febbre a 40° per caso?? Così la tua ragazza si sarebbe ammalata per colpa tua!
Otani riprese a parlare in tono normale.
Otani: - Si, hai ragione… Scusa… Comunque, che ci fai tu qui? Non eri a casa della tua amica?
Sorella: - Sì, però mi ero dimenticata delle cose. Sono venuta a riprenderle. Ho provato a suonare e ti ho anche chiamato, ma non rispondevi.
Otani: - E per forza, con la musica alta…
Sorella: - Aah ora capisco… Volevate evitare interruzioni, eh furbacchioni?
La ragazza ridacchiò maliziosamente, mentre Otani era sia imbarazzato che arrabbiato.
Otani: - Non è così!! È stato un caso!!
Sorella: - Si si certo…
Continua…
-------------------------------------------------------------------------------vi è piaciuto?? a breve il capitolo 2... comunque nn cantate vittoria, quello che dovrebbe succedere non succederà così presto!XD Edited by °oVale93o° - 25/8/2007, 22:20 | | | |
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so perfettamente cosa hanno provato risa e atsushi!
bene bene
...Ma non mi vergogno così tnt, sorpattutto con quei dolci piccioncini!!!Ke amoriiiiiiiiiii...Ahah ti sn servite le nostre idee...Francy ke ne dici se diciamo a Vally ke la prossima volta ke fnn quella cosa fa entrare Mr.Stuart (il nm me l'ero immaginato così) e dice: -ODDIO MI STA SALENDO LA PRESSIONE!!!SHI-HWI AIUTAMI!!!xD-...Ahah ti immagini che fregnata!!!Wa...Blava Vally...